HOPERAPERTA 

LA SUPERFICIE ASSOLUTA


Olonia detta anche dell’amore come simmetria di dominio di Maurizio Barberis

Consolle in metallo con finitura bronzo e foto stampata su metallo.

Il progetto si ispira al diagramma di Minkowski, un fisico russo che diede una spiegazione grafico matematica della Relatività Generale (Einstein) ovvero della relazione spazio/tempo. Le immagini presenti nel progetto tengono conto di questo modello di rappresentazione spazio/temporale, ovvero della definizione di superficie assoluta data da Raymond Ruyer. Le architetture rappresentate sono quelle della città buzziana (Tommaso Buzzi) in Umbria, fotografate dall’autore, un altro esempio di superficie assoluta.

Realizzazione: Cromonichel, Oemmebi


Il Cielo Stellato

di Armando Bruno e Alberto Torres

Installazione costituita da un frammento di video stampato in alta risoluzione e sotteso all’interno di una struttura realizzata in alluminio.

Il titolo dell’opera fa riferimento ad un pensiero complesso che è quello del cielo stellato di cui parla Kant nella parte conclusiva della Critica della ragion pratica, cielo che da una parte caratterizza il sublime estetico e dall’altra, secondo la legge morale, caratterizza il sublime etico. Il primo suscita nel soggetto il pensiero che la connessione con il mondo sia accidentale, la seconda, invece, identifica l’universalità̀ del soggetto stesso. Esiste quindi un collegamento articolato tra la superficie del cielo, la coscienza, la conoscenza della luce, la morale, la tessitura dello spazio-tempo, la meccanica quantistica e l’embriogenesi e questo lavoro artistico cerca di esplorare tutti questi temi e di ricondurli al semplice ed umano gesto che è quello di guardare il cielo sopra di noi. (Armando Bruno)

Realizzazione: Dresswall


Meta_Superficie

di Luigi Ciuffreda

Istallazione in vetro, legno, metallo, resina.

Il progetto esplora contemporaneamente le potenzialità scultoree, pittoriche ed architettoniche della superficie. Verticalizzazioni cromatiche e riflettenti, colonizzate da metalli e ossidazioni, creano nuovi spazi e portano alla visione e percezione in un nuovo mondo.  La superficie diventa così un momento di disconnessione dalla realtà e di liberazione dal conosciuto.  Un portale, un’architettura, un trittico, una superficie assoluta che vibra grazie a trasparenze, riflessi, sovrapposizioni materiche e che ha il potere di creare una visione reale e contemporaneamente illusoria.

Realizzazione: Materica


L’Entre Deux

di Alfonso Femia / AF*DESIGN

 

Concetto Spaziale in metallo e argilla

“Ci muoviamo tra dimensioni dello spazio dove piani apparentemente semplici, caratterizzati da materie differenti e reagenti alla luce, ci pongono in una relazione assoluta tra noi, la natura, l’artificio, lo spazio e il tempo.  Un tempo sospeso tra ricordo e memoria, tra forme e immagini, tra architettura e paesaggio. La superficie assoluta unisce i mondi collocati tra le dimensioni individuali (il percorso che attraversa lo spazio e l’entre-deux) e quelle collettive (il paesaggio). La superfice assoluta crea una sequenza di luoghi-immagini-soglie che mettono a confronto l’immaginario con la realtà. (Alfonso Femia)

Realizzazione: De Castelli con Danilo Trogu


L’Intelligenza degli elettricisti

di Duccio Grassi

Installazione luminosa in plexiglas composta da 4 moduli luminosi accostabili

La superficie della lastra acrilica si increspa, si innalza, forma dei prismi triangolari. I polimeri del metacrilato di metile sono invisibili, muti, immobili, perfettamente trasparenti, quasi non esistono.

Poi la luce, il lampo, l'onda dei fotoni attraversa in linea retta, senza disperdersi, la catena dei polimeri, che si tengono saldamente tra loro.

Finalmente il quanto di luce trova l'uscita nel taglio inclinato e satinato del prisma triangolare, e la nostra stanza un po' di luce avrà.  (Duccio Grassi)


Ki-mono 

di Tiziano Guardini

Abito di grande formato in tessuto e metallo

Un kimono realizzato con i tessuti storici dell'antica tessitura veneziana Bevilacqua, cristallizzati dalle finiture metalliche sperimentali realizzate da Materica. 

Un segno di connessione tra le vite presenti passate e future, un abbraccio infinito. La superficie in questo caso si trasforma in portale d'accesso verso il futuro e al tempo stesso memoria del passato. Una superficie/opera da indossare per un viaggio senza fine.

Realizzazione: Tessitura Bevilacqua, Materica


Spandrel o Pennacchio

di Alessandro Melis e Liyth Musallam

Il Progetto si compone di due oggetti separati, ricombinabili e complementari. Attraverso il design computazionale, realizzato con l’uso del software Grasshopper, sono state definite le superfici che vengono poi sottratte a 4 lastre di pietra piasentina, mediante il taglio operato da una macchina a controllo numerico (CNC). Gli elementi superficiali sottratti al pannello vengono ricombinati verticalmente, a strati, e distanziati pochi millimetri gli uni dagli altri, secondo una logica combinatoria predefinita. Le rimanenti superfici dei quattro pannelli vengono ricomposte in un parallelepipedo.

Come nel caso degli spandrel, anche le superfici proposte non presentano un uso a priori: è un’opera aperta e l’esposizione è una occasione per possibili riflessioni sull’utilizzo da parte dei visitatori. Il termine Spandrel ha origine dall’architettura e si riferisce ai pennacchi della chiesa di San Marco a Venezia. (Alessandro Melis)

Realizzazione: Julia Marmi


Materia

di Roberta Orio

Fotografia con stampa fine art su carta Baryta

Il lavoro di Roberta Orio è un processo di sottrazione dell'immagine dal reale. In Materia la fotografia diventa medium necessario per portare in superficie, astrarre. La “rivoluzione copernicana” compiuta da Roberta Orio, consiste nel verticalizzare l'Immagine, rendendola, in questo modo, assoluta. (Roberta Orio)


What Went Wrong Installazione sonora

di Steve Piccolo

L’esperienza del suono pseudo-ritmico “origliato” in uno spazio appena intuibile .

“Niente cuffie, niente che si possa toccare o manipolare, nessun contatto fisico. I brani sonori indagano le discrepanze tra il tempo misurato con dispositivi meccanici o elettronici e la psicotemporalità, la soggettività dell’orologio neurale.  Lo sfasamento dei brani nel tempo permette la percezione dei cicli ritmo-analitici ipotizzati dal filosofo Henri Lefebvre”. (Steve Piccolo)

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Hublot?

di Sonia Ros

Coppia di tondi dipinti in tecnica mista.

I due lavori rispecchiano le visioni immaginarie dell’artista. Delle auto rappresentazioni di uno spazio intermedio, una superficie relazione tra lo spazio esterno e quello interiore.


SQ2.8 Separé trasformabile

di Davide Valoppi

 SQ2.8 è un oggetto che esprime la sua intensa capacità di rivelarsi celando e creando nuove prospettive e funzioni.  Grazie all’inserimento dei diversi elementi riposti nei contenitori centrali può essere utilizzato come un appoggio per sedersi, una libreria, uno scrittoio.

Realizzazione: Sprech


Light Scape

Carmelo Zappulla

Installazione luminosa, vetro soffiato e gas Argon. Light scape è un'opera che mette in discussione i limiti tra suono e luce. Sia la luce che il suono sono quanti di energia che viaggiano attraverso un moto ondulatorio. L’opera riproduce questa ambiguità delle particelle di energia trasformando il suono in luce. In particolare, sono stati registrati i suoni della città di Barcellona, traducendo quelle onde sonore in linee tridimensionali che danzano nello spazio. Quelle linee sono selezionate e rimodellate in un'installazione di vetro soffiato. Il gas argon riempie l'interno delle curve di vetro illuminando di una luce eterea e vibrante... (Carmelo Zappulla)


Maurizio Barberis. Laureato in Architettura allo IUAV di Venezia è attivo nel mondo dell'arte e dell’art-design dagli anni '80, producendo mostre e installazioni personali (Dilmos Milano, Morat Institut Friburgo-D) e collaborazioni (tra cui la Galleria Nilufar a Milano). Ha inoltre preso parte come autore a due edizioni della Triennale di Milano. Ha collaborato con il Museo del Vetro di Murano e il Museo Fortuny di Venezia, organizzando numerose conferenze e workshop e l’allestimento della mostra per il 50°anniversario di Mariano Fortuny. Ha pubblicato libri di fotografia (Electa, Damiani, MondadoriArte, RizzoliItalia, RizzoliNewYork) e un volume sulla Teoria del Colore. Ha vinto il premio per la migliore fotografia alla Biennale di Architettura di Venezia del 2012. I lavori più recenti sono stati esposti in mostre personali alla Fondazione Levi a Venezia (2019), a Palazzo Tagliaferro ad Andora (fino al 10 luglio 2022) a Palazzo Salis, Soglio CH (dal 18 giugno al 24 ottobre 2022). È tra i founder di HoperAperta.

Armando Bruno & Alberto Torres. Rispettivamente CEO e Art Director dello studio SMP di Milano, lavorano insieme da più di dieci anni. La loro attività spazia dalla progettazione di interni fino al design di prodotto, con una duplice attenzione verso gli ambienti domestici e gli spazi pubblici legati alla collettività. Collaborano regolarmente con i brand più influenti nel campo del design e del fashion design. All’attività progettuale si affianca la docenza in scuole di design italiane e internazionali.

Luigi Ciuffreda. Architetto specializzato in Interni e Museografia e Allestimento. Tra gli ultimi lavori: il progetto museografico del Museo Lapidario di Monte Sant’Angelo, il signage del NAS Arena di Dubai e il progetto di allestimento dell’Annunciazione di Filippino Lippi a Palazzo Marino a Milano selezionato dall’ADI design Index 2020. Si è aggiudicato con Tiziano Guardini il premio per il miglior progetto legato alla sostenibilità degli Archiproducts Design award 2021. È inoltre Docente e coordinatore dei corsi di design alla Raffles Milano.

Duccio Grassi L’attività di Duccio Grassi, fondatore di DGA, si è orientata principalmente al retail design, progettando da oltre 25 anni i flagship store del Gruppo Max Mara in tutto il mondo. Lo studio Duccio Grassi Architects, con sede a Reggio Emilia e Milano, è particolarmente attivo in Medio ed Estremo Oriente con progetti di ville, edifici, hotel e centri commerciali.

Tiziano Guardini Dopo il percorso di studi in Fashion Guardini crea un innovativo e profondamente consapevole approccio alla moda: ECOuture. A ottobre 2013 espone alla Royal Albert Hall a Londra alcune delle sue creazioni, e nel 2014 è ospite delle nazioni unite raccontando un modo di fare moda attento all'ambiente. Nel 2017 è il primo ad aggiudicarsi il premio “Franca Sozzani, Green Carpet Fashion Award for Best Emerging Designer” è lo stesso anno il "Peta Couture Award". Espone in musei in giro per il mondo come nella mostra “Fashioned From Nature” del V&A Museum o “Italia: la Bellezza della Conoscenza" Exhibition Dubai 2020. Si è aggiudicato il premio per il miglior progetto legato alla sostenibilità degli Archiproducts Design 2021.

Atelier(s) Alfonso Femia, è uno studio di architettura internazionale con sede a Genova, Milano e Parigi. L’esperienza maturata in più di 25 anni di attività progettuale, sviluppata a tutte le scale di intervento, si riflette nella profondità di approccio ai temi più sensibili della città e del territorio. L’appartenenza fisica (i tre atelier) a tre geografie differenti - Genova, Milano e Parigi - caratterizza un atipico aspetto professionale che si ispira alla contaminazione con arte, fotografia, letteratura, musica. Tra i suoi progetti più recenti la nuova sede di Vimar a Marostica, la Dallara Academy a Parma, la nuova sede del Gruppo BNL-BNP Paribas a Roma, Les Docks de Marseille, The Corner a Milano e un complesso residenziale di housing sociale a Milano.
Nel biennio 2020/2021 ha vinto, in Italia, il concorso per la riqualificazione e recupero della prima Zecca d’Italia a Roma, per il terminal Porto Corsini a Ravenna, per la Cittadella della Cultura a Messina, per il terminal di Porto Marghera-Venezia, per l’aeroporto di Salerno, e all’estero, i campus universitari ad Annecy e ad Avignone in Francia.

Alessandro Melis. Founder studio Heliopolis è stato curatore del Padiglione Italia alla XVII Biennale di Architettura di Venezia 2020. Attualmente è docente all’Institute of Technology di New York.

Steve Piccolo. Ha iniziato la sua carriera negli anni '70 realizzando performance musicali negli spazi d'arte di New York. È attivo a livello internazionale in ambito musicale, teatrale, performance art, installazioni sonore, colonne sonore per film e video. Co-fondatore e curatore della listening room Erratum a Milano.

Roberta Orio Il suo lavoro nasce dalla necessità di documentare e di indagare l’identità umana. Le sue fotografie vogliono comprendere i luoghi e gli spazi abitati, in quanto esternazione di chi li vive, e colgono i dettagli, le tracce che ne divengono i ritratti della loro essenza. Le sue numerose collaborazioni con istituzioni, pubbliche e private, si inseriscono all’interno di questo percorso sviluppando un linguaggio visivo capace di narrare le singole realtà e il rapporto fra la comunità e l’individualità. Le sue opere rientrano in prestigiose collezioni private e pubbliche quali: Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo Milano; Archivio della regione Lombardia; Archivio del Comune di Milano; In Gallery/Punta Conterie, Venezia-Murano.

Sonia Ros. Artista veneziana attiva a livello internazionale. Ha esposto numerose volte in Italia (in particolare, una sua personale a Palazzo Ca Pesaro a Venezia) e all’estero, con personali a San Pietroburgo, Berlino, Helsinki, ecc. Attualmente è in mostra con una personale ad Atene presso l’aeroporto Internazionale della città.

Davide Valoppi. Studia architettura a La Sapienza a Roma. Dal 1999, spinto da una forte curiosità e passione, comincia ad investigare i vari campi della produzione architettonica e del design. In questi anni tocca con mano gli aspetti artigianali del legno e dei metalli, dei marmi, imparando a percepire i materiali e le loro lavorazioni. Nel 2007 fonda lo studio Noarc 

Carmelo Zappulla. E’ un architetto italiano laureato con lode e menzione speciale all'Università di Palermo. Ha conseguito il Dottorato con lode (Menzione Europea) presso l'Università Politecnica della Catalogna. Zappulla è il fondatore e direttore esecutivo dello studio internazionale External Reference, con sede a Barcellona, specializzato in design urbano, design architettonico e di interni e design di mostre. Lo studio, da sempre interessato alla ricerca legata a nuove tecnologie e materiali, ha adottato un approccio "dalla culla alla culla", dove l'architettura è composta da elementi compatibili con un'economia circolare e che ne consentono il completo riutilizzo. Ha firmato l’allestimento del Padiglione Spagnolo a Expo Dubai 2020.

Ph Stefano Anzini